Briciole di pane

Cosa vedere

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CHIESE

Chiesa Parrocchiale di San Giorgio
p.zza Salterio, Laglio
orario di apertura 8.00-19.00

Brevi cenni:
La parrocchiale, dedicata a San Giorgio, è ubicata nel centro del paese.
Edificata nel Seicento, è decorata con prestigiosi stucchi e fregi del lagliese Stefano Salterio (XVIII secolo) e conserva anche opere di pittura e scultura del Settecento.
Notevole l'Oratorio dei Confratelli del Santissimo Sacramento, sul lato destro della parrocchiale, impreziosito da superbe decorazioni settecentesche e da una pala, raffigurante la Madonna del Rosario, di Carlo Innocenzo Carloni con il relativo altare in stucco di Stefano Salterio.

Chiesa di San Bartolomeo
via alla Chiesa in loc. Torriggia, Laglio

Chiesa di San Gerolamo
via Germanello in loc. Germanello, Laglio


MONUMENTI

Piramide di Laglio:
Famosa, nel cimitero comunale, è la piramide di Joseph Frank, monumento funebre dell’Ottocento. Con la sua altezza di 20 metri la piramide intende ricordare il medico degli Asburgo che, innamoratosi di questo borgo, decise di finire i suoi giorni guardando le stupende rive del Lago di Como.

Le ville:
Laglio è famosa anche per le meravigliose ville che adornano le sue rive. Tra queste Villa Melograno “la Punta”, con il suo grande giardino degradante dalla strada a lago dove si trova la darsena. Laglio è recentemente tornata a far parlare di sé da quando l'illustre concittadino George Clooney, celebre attore-regista hollywoodiano, vi ha preso dimora acquistando la settecentesca Villa Oleandra per i suoi soggiorni in Europa. La Villa, sita vicino ad un caratteristico porticciolo, sorge su un antico insediamento romano.
Insieme ad altri tre edifici adiacenti costituisce un’unica grande proprietà collegata tramite eleganti passaggi sospesi.

Il Buco dell'Orso, monumento ambientale:
Dai rubinetti dei lagliesi sgorga potabilissima l'acqua della sorgente del “Buco dell'Orso”, una grotta carsica con apertura a 670 metri sopra il livello del mare, profonda centinaia di metri e con un lago sotterraneo. E' di metà dell'Ottocento il ritrovamento delle ossa fossili dell'Ursus Spelèus, l’orso delle caverne vissuto durante il Quaternario cui la grotta deve il nome. Uno scheletro completamente ricostruito è conservato al Museo di Storia Naturale di Milano, altri resti sono invece esposti nel Municipio, in attesa di trovare migliore collocazione nel previsto piccolo museo dedicato.

Ultimo aggiornamento:
30/09/2020, 11:37